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Horror: perché la paura ci attrae?

Immagine del redattore: Susy FedericoSusy Federico

Che cos'è la paura?


Questo stato d’animo è insito nell'essere umano come meccanismo di difesa che permette, attraverso stimoli neuronali importanti, di evitare le situazioni in cui la sicurezza potrebbe essere messa a repentaglio.


La paura è dunque un sentimento ancestrale, congenito nella natura dell’uomo dall'alba dei tempi ed il suo fascino non ha lasciato indifferente nemmeno l’industria dell’intrattenimento dove è sempre più seguito, suscitando scalpore e consensi mai scontati ed in continua crescita.

Un primo esempio di “intrattenimento” dell’orrore potrebbe essere “Dracula”, personaggio nato dalla penna di Bram Stocker nel 1897; ma i contenuti nel corso del tempo si sono evoluti al pari passo con la tecnologia; arrivando sino ai giorni nostri con materiali spaventosi, eccitanti e ricchi di fascino.


Per gli amanti del genere che si ritrovano ad essere anche videogiocatori, il connubio tra spavento e divertimento collima in prodotti di alto spessore psicologico; dove grazie agli elementi stealth uniti ad una visuale di sparatutto in prima persona; si ritrovano catapultati in un universo dove il terrore fa da padrone in ogni singolo attimo. In un quadro del genere è facile comprendere quanto il coinvolgimento possa essere di gran lunga maggiore rispetto alla visione di un semplice film.


In un videogame non siamo più semplici spettatori passivi degli avvenimenti, ma ne diveniamo protagonisti; siamo “obbligati” a prendere decisioni, a scappare e a nasconderci.

Ad acuire l’esperienza di gioco vi è, per l’appunto, l’impossibilità di difesa, il giocatore si ritrova a poter solo fuggire e a nascondersi nello stesso buio dal quale rifugge.


Di titoli di questo genere ve ne sono parecchi, basti pensare ad “Outlast”; ma come thriller-horror- psicologico va senza alcun dubbio nominato “Visage” il quale usa le tenebre come determinante degli eventi paranormali di cui il protagonista ne è, suo malgrado, travolto: più si sta tra le ombre, più l’ansia del protagonista aumenta, andando a ledere il suo stato psicologico; in tal modo è come se le creature stesse, che abitano in quegli anfratti oscuri, si manifestassero in maniera prepotente dinnanzi a lui.


Ma se la paura è così “spaventosa” perché ne siamo così tanto attratti?


In realtà il pubblico si divide in due classi nette per quanto riguarda l’intrattenimento dell’orrore; abbiamo da una parte un “no” decisivo e dall'altra un altrettanto convinto “sì”.

Ma cosa spinge questa fetta di persone a divertirsi passando attraverso la paura?


La risposta è nel cervello.


Abbiamo detto che la paura è uno stato d’animo insito nella natura dell’uomo, ed è esattamente di questo che si tratta; essa, come naturale meccanismo di difesa, ci permette di “schivare” e “ prevedere” le situazioni di pericolo tramite dei segnali di ansia e paura inviatici per avvertirci.


Spesso si dice, quando decidiamo di guardare un film o rilassarci giocando ad un videogame, che abbiamo proprio voglia di “staccare il cervello” e rilassarci ma, per quanto riguarda questa branca, la realtà è ben diversa: quando ci ritroviamo di fronte ad un contenuto di questo tipo, si attivano varie parti del cervello umano, in particolare quelle in cui sono coinvolte le emozioni; ma il vero nocciolo della questione è nell'amigdala.


Tale struttura ha il compito di indicare se la paura che stiamo provando è “piacevole” o “reale” . Di fronte a tali situazioni il nostro corpo reagirà in maniera differente: c’è chi scappa, chi urla, chi è addirittura paralizzato (anche la paralisi è un meccanismo di difesa, basta pensare che molti animali si fingono morti per sfuggire dai loro predatori) , ma tutte le reazioni sono accomunate da un rilascio di adrenalina che va ad innalzare i livelli di cortisolo e zucchero nel sangue.


Nella situazione conseguente, che il cervello andrà a catalogare come “sicura”, l’inconscio sarà certo di trovarsi in una condizione intorno assolutamente priva di pericolo ( la certezza che ciò che accade non sia reale), questa forte scarica trasmetterà al nostro organismo una sensazione fortemente piacevole e andrà a “consumare” le sostanze liberate.


Il segreto del piacere derivante dalla paura è quindi racchiuso nel “controllo” che abbiamo su di essa.


C’è inoltre il risvolto puramente psicologico della medaglia: quando riusciamo a superare e a vincere una situazione di ansia e stress si assiste ad un notevole aumento dell’autostima; ci si sente soddisfatti di se stessi perché, sfoderando una notevole dose di coraggio, siamo riusciti ad affrontare con successo un contesto che, nella nostra mente, ci pareva impossibile da fronteggiare. La viviamo come una vittoria.


In sostanza, quello che cerchiamo da simili contenuti, non è altro che la situazione di benessere post-scarica adrenalinica; e c’è da dirlo, il mondo dell’intrattenimento questo lo ha compreso benissimo, sfornando in continuazione contenuti sempre più interessanti.


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