Prima dell'assegnazione del videogioco dell'anno, Swen Vincke, fondatore di Larian Studios, ha pronunciato delle parole molto importanti per l'intera industria videoludica sul palco dei The Game Awards. Ecco il discorso tradotto.
La visibilità è uno strumento, su questa verità non ci sono dubbi. È per questo motivo che spesso si sindaca sull'utilizzo che i personaggi di una certa notorietà fanno dei propri palcoscenici, non perché parlare sia una responsabilità del singolo individuo noto, ma perché la notorietà stessa rappresenta un'opportunità in più per un messaggio di essere ascoltato.
Sul palco del Peacock Theater di Los Angeles, durante i The Game Awards e soprattutto nel momento culmine della serata, l'assegnazione del premio più prestigioso, Gioco dell'Anno, Swen Vincke, fondatore di Larian Studios e conduttore dello sviluppo del precedente vincitore, Baldur's Gate III, ha approfittato del palcoscenico e di tre minuti di discorso da incassare dall'anno precedente, come li ha definiti ironicamente, per portare attenzione sull'attuale stato dell'industria videoludica, soprattutto dal punto di vista di chi lavora ai videogiochi da una posizione di lavoro dipendente.
Il discorso di Vincke è stato così efficiente e diretto che abbiamo pensato di proporvi una versione tradotta integrale delle parole che sono state pronunciate sul più importante stage dedicato ai videogiochi.
"A quanto pare non solo sarò il primo a sapere quale titolo vincerà questa sera, ma so anche quale gioco vincerà l'anno prossimo, e l'anno successivo, e quello successivo ancora." Comincia in maniera accattivante Vincke, con un tono che può ancora sembrare meramente scherzoso e leggero. "Come lo so? Me l'ha detto un oracolo. Ha detto: il cambiamento sta arrivando. È un oracolo moderno, quindi mi ha fatto firmare un NDA (accordo di riservatezza), ma io mi fido di tutti voi, so che sapete tenere un segreto e che non lo rivelerete mai."
Tra le risate del pubblico, Vincke continua, apprestandosi a cambiare il tono del discorso, almeno parzialmente: "L'oracolo mi ha detto che il gioco dell'anno 2025 sarà sviluppato da uno studio che ha capito la formula per arrivare qui, su questo palco. È stupidamente semplice, eppure per qualche motivo continua a sfuggire."
A questo punto, diventa chiaro che le parole di Vincke non sono più un semplice sketch divertente prima dell'annuncio del gioco dell'anno.
"Gli studios sviluppano giochi perché vogliono sviluppare videogiochi che loro stessi vorrebbero giocare. (Gli sviluppatori del futuro vincitore) Hanno sviluppato un gioco perché quel gioco non è stato creato prima. Non lo hanno fatto per aumentare le quote di mercato, per promuovere un brand, non hanno dovuto raggiungere obiettivi di vendite o temere di essere licenziati se non avessero raggiunto tali obiettivi. E soprattutto, le persone ai piani alti gli hanno vietato di riempire il gioco con cose il cui solo scopo è aumentare le entrate e che non aggiungo nulla di necessario all'esperienza di gioco. Non hanno trattato i loro sviluppatori come numeri su fogli di calcolo. Non hanno trattato i loro giocatori come utenti da sfruttare. E non hanno preso decisioni che sapevano essere poco lungimiranti in funzione di un bonus o scopi politici. Sapevano che se avessero messo il gioco e il team al primo posto, le entrate sarebbero arrivate di conseguenza. Erano mossi dall'idealismo e volevano che i giocatori si divertissero, e hanno realizzato che se gli sviluppatori non si divertivano, nessuno si sarebbe divertito. Hanno capito il valore del rispetto - che se avessero trattato bene i loro sviluppatori e i giocatori, questi stessi sviluppatori e giocatori li avrebbero perdonati qualora le cose non fossero andate bene. Ma soprattutto, ci tenevano al loro gioco perché amano i giochi. È davvero così semplice... disse l'Oracolo." Conclude, con un'ultima battuta Vincke, prima di passare all'annuncio del Game of the Year, Astro Bot.
Il video integrale del discorso
Parole luminose in un momento molto buio
È chiaro sin da subito che le parole pronunciate da Vincke sono tinte di un ottimismo quasi idillico (e forse un po' di esperienza pregressa personale). Tuttavia, va sottolineato l'importanza di pronunciarle sul palco dei The Game Awards. Emblematica anche la consegna del premio ad Astro Bot, di Team Asobi, una piccola realtà il cui divertimento nello sviluppare il titolo è semplicemente palpabile quando lo si gioca, dal primo livello fino ai titoli di coda.
Il contesto del discorso ci porta infatti a pensare, soprattutto a quelle parole: il cambiamento sta arrivando. Che il discorso di Vincke voglia invitarci a riflettere su una posizione più ampia rispetto all'industria videoludica, condivisa dall'evento stesso dei The Game Awards? Non è infatti un caso che pian piano, la premiazione di videogiochi i cui noti ambienti tossici lavorativi stia diventando sempre più rara. È comunque chiaro a chiunque abbia un minimo di umanità che un cambiamento del genere è auspicabile: in primis perché dal punto di vista del giocatore con esperienza videoludica è diventato, negli ultimi anni, estremamente tangibile sul prodotto stesso e la sua qualità.
Review bombing su... Baldur's Gate 3?
Per qualche motivo o forse fraintendimento, i videogiocatori dalla Cina hanno preso d'assalto Baldur's Gate 3 con un review bombing che ha visto le recensioni negative del gioco passare da una dozzina a oltre cinquecento in seguito all'evento. Non è chiaro quale parte di questo discorso abbia potuto offendere o infastidire la community, né se ci sono correlazioni con la mancata vittoria di Black Myth: Wukong, candidato al gioco dell'anno e sviluppato dai cinesi Game Science (il che comunque non spiegherebbe perché ad essere recensito negativamente sia stato Baldur's Gate del 2023 e non i giochi candidati dell'anno corrente.)
Il fenomeno è prontamente stato arginato da recensioni positive della community di Baldur's Gate. Di certo è che far calare il suo universale punteggio quasi perfetto non è un compito semplice!
Il fatto stesso che il discorso di Vincke possa in qualche modo suscitare ancora clamore o reazioni negative di tale portata, tuttavia, è un segno che molto lavoro va ancora fatto a partire forse dalle convinzioni e gli interessi della community videoludica stessa.
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