Che cos’è il genio? Sacrificio, abnegazione e tanta, tanta fantasia.
Ivan Reitman era tutto questo, un autore visionario capace di strabiliare l’immaginario collettivo con pellicole semplici ma di grande impatto.
Nato in Slovacchia nel 1946 ma naturalizzato canadese, Reitman si affaccia al mondo dello spettacolo sul finire degli anni 60 quando, da laureando alla McMaster University (situata nei pressi di Ontario) iniziò a produrre e dirigere alcuni cortometraggi.
Fu proprio l’amore per la Settima Arte che portò Ivan a produrre due film del grande David Cronenberg, Il demone sotto la pelle (1975) e Rabid – Sete di sangue (1976) e successivamente, grazie al successo di questi due titoli, il cultissimo di John Landis: Animal House (1978).
Il passo dalla produzione alla regia fu relativamente breve e fu proprio nel decennio 80-90 che Reitman sfoggiò le sue carte vincenti.
Ghostbusters (1984), scritto a quattro mani dall’amico di sempre Dan Aykroid e dal compianto Harold Ramis, fu un successo clamoroso di critica e pubblico diventando ben presto un fenomeno culturale di massa grazie al suo sapiente mix di commedia, horror e fantascienza a cui farà seguito Ghostbusters II (1989).
Ma fu con I Gemelli (uscito due anni dopo il buon successo di Pericolosamente insieme del 1986, con Robert Redford) che Reitman sbancò letteralmente il botteghino.
Complice anche la magnifica chimica dei due protagonisti, Arnold Schwarzenegger e Danny De Vito, I Gemelli fu un trionfo al box-office, costato 15 milioni ne incassò complessivamente 216.
Non male per una commedia basata sugli equivoci che parla di due gemelli completamente diversi.
Il sodalizio con la quercia austriaca poi proseguì nel 1989 con Un poliziotto alle elementari e nel 1994 con Junior (quest’ultimo insieme a De Vito) ed è proprio l’ex Terminator in persona il primo a rammaricarsi per la scomparsa del suo amico di vecchia data con un tributo su Instagram, svelando che il sequel de I Gemelli (intitolato Triplets) sarebbe entrato ufficialmente in produzione in autunno.
Reitman, oltretutto, ha anche il merito di aver contribuito a re-inventare la figura di Schwarzy da action hero tutto muscoli a commediante autoironico.
Nonostante gli anni 2000 non siano stati teneri per via di alcuni flop al botteghino, Reitman come ultimo lascito ha trasmesso l’amore per gli Acchiappafantasmi a suo figlio Jason (già regista del delizioso Juno), producendo il sequel Ghostbusters Legacy, vero e proprio atto d’amore verso il franchise dove Reitman Jr omaggia il lavoro del padre con un prodotto fresco ma dannatamente nostalgico.
Il regista/produttore canadese verrà a mancare il 12 febbraio all'età di 75 anni ma rimarrà per sempre nell’Olimpo dei blockbuster americani come inventore (insieme a gente del calibro di Spielberg e Landis) di un certo tipo di commedia intelligente ma mai volgare, sopra le righe ma mai grottesca, lasciandoci in eredità dei film letteralmente immortali.
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