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Immagine del redattoreEdy Ferrone

Persona 5: Quanto è accessibile ai novellini?

Avrete probabilmente sentito parlare di Persona 5 nell’ultimo anno e mezzo, in virtù della release occidentale di Royal, e vi sarete chiesti a cosa sia dovuta la febbre da Persona 5. Avrete pensato: posso avvicinarmi a questo gioco senza alcuna conoscenza pregressa nella saga o se ho poca dimestichezza con i JRPG? Quali sono le differenze tra le varie versioni? Siamo qui per rispondere alle vostre domande!

 

Quante volte avete sentito parlare dell’esclusiva Playstation di Atlus, Persona 5, originariamente rilasciata nel 2017, come uno dei migliori giochi di ruolo ad impronta nipponica degli ultimi dieci anni? La vostra curiosità è probabilmente stata spesso solleticata dalle avventure dei Ladri Fantasma o dalla passione quasi ossessiva che i fan del titolo manifestano, e vi sarete chiesti: posso giocare Persona 5, io che sono privo di esperienza con la serie di Atlus e magari persino con il genere JRPG?

Oggi siamo qui a rispondere a queste domande, così che possiate farvi un’idea su quanto sia realmente accomodante Persona 5 per i nuovi arrivati.


Quale versione dovrei giocare?


Il primo ostacolo all’ingresso è senz’altro l’esistenza di diverse versioni del gioco, una caratteristica che accomuna in verità anche i predecessori e che spesso lascia spaesati coloro che tentano una superficiale ricerca per cominciare a comprendere le differenze.


Per Persona 5, possiamo parlare di due versioni del gioco ed un sequel:

  • Persona 5, pubblicato nel 2017, altrimenti noto come “Persona 5 Vanilla” è la versione base del titolo. Sfortunatamente, al tempo Persona 5 non godeva di localizzazione in italiano. Va quindi precisato che la versione di Persona 5 inclusa nella Playstation Plus Collection, non gode dei testi in italiano e richiederebbe un centinaio di ore di lettura in lingua inglese, oltre a privarvi dei contenuti aggiuntivi della riedizione.

  • Persona 5 Royal, la riedizione giunta in occidente nel marzo del 2020, è localizzata in italiano e, soprattutto, perfeziona alcune dinamiche di gioco, aggiunge elementi di gameplay e circa 30 ore di trama alla versione originale.

  • Persona 5 Strikers, che ha scatenato confusione con la sua aggiunta alla line-up del Playstation Plus di gennaio: si tratta, in effetti, non del gioco al centro di questo articolo ma di un diretto sequel ambientato sei mesi dopo la trama della main entry che mescola caratteristiche dell’amato JRPG con il genere musuo in maniera pienamente soddisfacente.

È chiaro quindi che per muovere i primi passi all’interno di questo mondo, raccomandiamo di cominciare da Persona 5 Royal, non solo perché completamente tradotto in italiano, ma perché le trenta ore circa di storyline aggiuntiva sono tra le più toccanti, ben curate e raffinate dell’intera esperienza. Inoltre, alcune delle più importanti relazioni all’interno del gioco sono state modificate ed approfondite in modo da rendere i personaggi più tridimensionali e d’impatto.


Sconsigliamo invece di giocare Persona 5 Strikers senza avere giocato il titolo principale, nonostante possiate esserne entrati in possesso gratuitamente grazie all’abbonamento Playstation: senza alcuna conoscenza del compendio e i sistemi di fusione delle Personae, infatti, il gameplay può risultare ostico ed incomprensibile, per non parlare del fatto che la maggior parte della trama risulterebbe insensata e meno impattante senza conoscere i lunghi eventi di Persona 5. Riservatevi questo gioco per un momento successivo.


Non ho mai giocato a Persona: posso cominciare da questo titolo?


Non preoccupatevi di non avere alcuna conoscenza di trama pregressa: ogni titolo di Persona, seppur con elementi concatenati ed autoreferenziali, è una meravigliosa storia a sé stante, con un cast originale e nuove ambientazioni. Va precisato che, come per molte saghe che hanno una lunga storia videoludiche, è anzi quasi consigliabile cominciare da Persona 5: approcciare la saga dal titolo più recente (e tra i più accattivanti) può essere il giusto incentivo per decidere, successivamente, di sopportare il divario tecnologico ed avvicinarsi anche alle entrate precedenti.

È inoltre sconsigliato, in questo momento storico, avvicinarsi in particolare a Persona 4 e Persona 3: il 2021 segna il 25° anniversario della serie, ed Atlus ha intenzione di festeggiarlo con una catena di annunci che occuperà l’intero anno fino a settembre 2022. È possibile ed auspicabile che dei porting o delle remaster di questi titoli vengano annunciati in questo arco temporale, il che li renderebbe molto più godibili rispetto alle attuali piattaforme (eccetto, forse, per i giocatori PC, che possono contare sulla recente release di Persona 4 Golden).


Insomma, Persona 5 è un ottimo punto da cui cominciare e magari, nel frattempo che mandate giù questo ricchissimo boccone, Atlus vi servirà i piatti successivi in una veste rivisitata e perfezionata!


Il gioco è flessibile in base alle esigenze


Tra gli elementi che spaventano i potenziali videogiocatori di Persona 5 c’è la lunghezza del titolo: in base al vostro modo di giocare starete guardando dalle quasi cento alle centottanta ore di gioco, numeri che farebbero paura a qualsiasi adulto con una vita lavorativa o uno studente in sessione, che arriva magari spesso alla sera con le pile troppo scariche per poter pensare a strategie e combattere con motivetti trascinanti in sottofondo.


Tuttavia, si omette che una grande parte di queste ore non sono dedicate agli elementi JRPG, ma al Social Simulator: Persona trova il suo fondamento nella fusione di questi due differenti generi, e se è vero che le avventure che vivrete nel Metaverso saranno eccitanti e richiederanno tanto la vostra carica quanto ve ne daranno di propria, va anche considerato che passerete la maggior parte del tempo in compagnia dei personaggi, le loro vite, i loro pensieri.

Persona 5 si basa su una bilanciata fusione di adrenalinici combattimenti ed esplorazioni (il sistema a turni è controbilanciato, soprattutto nella versione Royal da elementi di gioco che rendono l’azione meno statica) con episodi di vita quotidiana rilassanti, scortati da una colonna sonora che vi accompagnerà, probabilmente, anche nel lavoro e nello studio in futuro. Essendovi un certo margine di libertà nella scelta del momento in cui abbandonare la vita reale e tuffarsi a capofitto in un Palazzo, Persona vi consentirà di far buon uso anche delle vostre serate peggiori: seguire la vita di Joker con i suoi confidenti, mentre sviluppa le sue abilità nel real, sarà come guardare una serie tv interattiva e porterà con sé anche immensi benefici nelle fasi di gioco attivo successive.


Per questo stesso motivo, se spesso vi siete chiesti se approcciare Persona 5 pur non essendo amanti dei JRPG, sappiate che non vi ritroverete per cento ore a dovervi confrontare con gli elementi caratterizzanti del genere, ma alternerete questi con i citati elementi di socialità.


L’amabile cast vi motiverà!


È inutile negarlo, oltre che da un favoloso intreccio, Persona 5 Royal è trascinato da un cast di personaggi splendidamente amabili o terribilmente odiosi, ai quali è insomma impossibile restare indifferenti. Se anche voi aveste difficoltà all’inizio a compromettere con un genere troppo distante dalle vostre abitudini, sarà la curiosità di vedere e sapere di più su questi personaggi a coinvolgervi. Sviluppare con queste persone un legame vi farà sentire come se entrassero realmente a far parte della vostra vita.

Persona 5 non è una semplice esperienza di gioco, è un qualcosa che mira a creare affetto ed emozioni nel giocatore, immergendolo in un mondo di gioco nel quale diviene realmente il protagonista. È impossibile non appassionarsi a queste vicende e non fare un piccolo sforzo per superare una possibile ostilità iniziale per ottenerne in cambio una simile esperienza! Si tratta di una storia che resterà per sempre con voi e di personaggi che resteranno indelebilmente nel vostro cuore.

Persona 5 Royal è dunque completamente apprezzabile dagli inesperti di JRPG e della saga, e costituisce anzi un ottimo punto di partenza per allargare i propri orizzonti videoludici stimolando la curiosità per un titolo che è ormai un perno nel suo genere. Tuffarsi in quest’avventura non può essere un obbligo, ma è un piacere tale che vi accorgerete di non aver bisogno di sentirvi in dovere di recuperarlo bensì grati di averci provato.


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