Dopo pochi giorni dall'uscita di "Dungeons & Dragons Dark Alliance" andiamo a indagare un pochino su cosa sia effettivamente quello che è forse il più famoso GDR mai uscito, e per farlo chiediamo qualche info a qualcuno che è nel mondo di D&D da un po'.
Iniziamo dalle basi, quando si inizia a parlare di D&D?
La comparsa di questi passatempi, principalmente come giochi da tavolo, si vede tra gli anni 70 e 90.
Parlando nello specifico di D&D, è stato creato da Gary Gygax e Dave Arneson, ed in seguito è intervenuta "Wizards of the Coast" acquistando tutti i diritti e continuando poi ad occuparsi del gioco.
Al momento si trova nella sua quinta edizione: si parla di quinta edizione non tanto perché rispetto alle precedenti siano cambiate le ambientazioni, le classi o le razze, ma perché sono cambiate nel tempo alcune meccaniche di gioco che permettono ai giocatori di interagire tra loro e soprattutto con la storia che il Master, ovvero colui che tira le fila del gioco, propone.
Ultimamenete la popolarità del gioco è aumentata, come mai?!
La diffusione di giochi del genere è in ascesa e ciò è dato dal fatto che negli ultimi anni i giochi da tavolo e i videogiochi si siano sdoganati un po' dalla nicchia e dall'etichetta Nerd.
I giochi di società sono entrati sempre di più nelle attività di gruppo e sempre più persone si stanno avvicinate ad essi.
La generazione che ha cominciato a portarle avanti adesso si trova adulta e probabilmente continua ancora a giocarvici, contribuendo ulteriormente a renderli nell'immaginario comune "meno nerd".
Complice della popolarità è anche l'inserimento di D&D in alcune serie TV come "Stranger Things", "The Big Bang Theory" e "Riverdale".
Il GDR è popolare anche su show online che usano piattaforme accessibili a chiunque come Twitch e YouTube e che vedono coinvolte non solo personalità e vip di nicchia, conosciuti prevalentemente dalla community del gioco, ma anche persone famose a livello internazionale e mediatico come grandi giocatori di basket, attori sia del grande schermo sia del piccolo schermo e personalità mondane.
Cosa mi devo aspettare avvicinandomi a D&D?!
Trattandosi di un gioco di ruolo ci si deve aspettare la massima libertà: ogni partecipante, dal Master che è lo Storyteller al giocatore giocante hanno infatti una grande libertà nella creazione del personaggio, nel modo di comportarsi e di muoversi di esso all'interno del mondo, e anche appunto nella creazione di quest'ultimo secondo le idee di chi partecipa alla campagna o alla semplice sessione.
Non esistono ambientazioni fisse, non esistono obiettivi, non esistono nemmeno leggi della fisica o leggi sociali immutabili: esistono e vigono solo le regole a discrezione dei partecipante e da essi create.
Ci sono si dei volumi e dei manuali, ma sostanzialmente permettono al Master e ai giocatori di avere un modo per gestire le interazioni e le azioni all'interno del gioco, senza però dettare dogmi da seguire obbligatoriamente.
Tutti all'interno del mondo cercano di muoversi con determinate idee e determinate intenzioni, questi ideali determinano le azioni e le mosse che un personaggio copie.
Oltre all'immaginazione l'altra grossa componente è la fortuna: le azioni, le decisioni e le operazioni che si compiono si basano infatti sul tiro dei dadi.
Sostanzialmente in D&D, ma come in realtà si può rivedere in giochi generalmente di avventura che siano da tavolo, che siano videogiochi, che siano anche avventure scritte o grafiche, si ritrovano tre componenti fondamentali: combattimento, esplorazione e Role play. Nell'interazione con i personaggi queste tre parti vanno bilanciate, o meglio, si bilanciano nel momento in cui master e giocatori decidono che tipo di avventura intraprendere, e su cosa improntare la sessione.
I partecipanti possono decidere di orientarsi verso la classica esplorazione del Dungeon che presuppone una grande componente di combattimento e magari una minore di Role play, il vagabondare in una zona ignota alla ricerca di un artefatto che potrà presupporre un combattimento eventualmente ed interazioni, ma sicuramente una grande componente di esplorazione, oppure trovarsi a far festa alla locanda dopo una grande impresa, in cui prevarrà la componenti di roleplay, ma in cui può sempre scoppiare una rissa, ed oltre al divertimento si aggiungerà una buona parte di combattimento ovviamente.
Come posso avvicinarmi al gioco?!
Le sessioni si svolgono tra un gruppo più o meno numeroso di persone, in cui si distingue un Master e un certo numero di giocatori.
Chi è alla prima esperienza solitamente si avvicina per sentito dire, specialmente se si hanno alcuni amici che già ci giocano, o nel caso in cui si sia appassionati di giochi di ruolo magari frequentando quei luoghi dove si possano ancora giocare giochi da tavolo in compagnia, vedi fumetterie, fiere del fumetto e giocherie.
Una volta entrati in campagna in ogni caso il miglior modo per sperimentare il gioco e cercare il più possibile di lasciarsi coinvolgere dal contesto ricordando che più ci si sente a proprio agio meglio si può capire quanto il gioco possa piacere o meno
Cosa serve per giocare?!
Per giocare l'elemento fondamentale è l'immaginazione, perché davvero la potenza di D&D sta nel fatto che la massima libertà si esprima nel momento in cui si riesce a immaginare quello che sta avvenendo, e di base questo basterebbe ed avanzerebbe.
In realtà, per l'esperienza completa si raccomanda un set di dadi, che sono diventati un po' il simbolo di D&D, ma che sono la base di quasi tutti i GDR da tavolo; in particolare di questo set il più noto ed emblematico è il D20, ovvero il dado a 20 facce che costituisce il mezzo attraverso cui si svolgono la maggior parte delle azioni all'interno del gioco.
Fondamentale è anche la scheda del personaggio.
Come si crea un personaggio?
La scheda del personaggio descrive, attraverso caratteristiche fisiche, caratteriali e psicologiche il personaggio che si interpreta all'interno dell'avventura.
Questo viene creato attraverso i cosiddetti manuali che contengono le lore, le informazioni e le caratteristiche di tutte le razze all'interno della mondo di D&D, ma in realtà i personaggi possono anche essere "importati" da altri mondi e ambientazioni che ai giocatori o al master piacciano.
I manuali, specialmente agli inizi, sono un'importante linea guida per la costruzione non solo dei personaggi ma anche per l'apprendimento di quelle che sono le meccaniche di gioco, e nello specifico per quanto riguarda l'equipaggiamento, la magia, le dinamiche del combattimento e delle interazioni tra personaggi, e le caratteristiche che i personaggi acquisiscono in base a razza e classe che si sceglie di interpretare.
Tuttavia è importante sottolineare che queste sono solo linee guida e da queste la fantasia e l'interesse del Master e dei giocatori possono prendere libero sfogo e ampia libertà nel creare di tutto, dalle ambientazioni ai più sgangherati NPC, oppure inserire ambientazioni classiche o provenienti da altri universi, film e giochi nel proprio mondo; tutto questo è finalizzato a proporre una certa esperienza e dare un notevole coinvolgimento a chiunque partecipi alla partita.
Per farvi qualche esempio: ho partecipato ad una one-shot (sessione unica) tematica sulla festa di San Patrizio, ambientata in Irlanda e che ricalcava appunto il mito e le usanze dietro a questa festa. Nelle mie sessioni ho inserito spesso elementi provenienti da serie TV e film come ad esempio "Futurama" "Game of Thrones", "I Simpson", "How I met your mother" e, perchè no, anche elementi della letteratura italiana ed internazionale, da Dante e la Divina Commedia a Tolkien. L'importante e che qualunque cosa inserita sia finalizzata a stimolare l'attenzione dei giocatori e possa essere divertente e coinvolgente ai fini dell'avventura.
Fatta questa breve introduzione per ora non ci resta che pensare a come dare inizio alla nostra avventura nel mondo di D&D e ringraziare Stefano per averci dato una panoramica ampia e dettagliata su questo immenso GDR!
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