Recensione: Lost Records: Bloom & Rage Tape 2
- Adriano Ventrone
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
Approdato su Playstation 5, Xbox Series X/S e PC il 15 aprile, Lost Records: Bloom & Rage Tape 2 va a concludere le vicende cominciate col primo episodio del titolo uscito il 28 febbraio, Lost Records: Rage & Rage Tape 1.
Lost Records: Bloom & Rage Tape 2, seconda ed ultima parte della nuova IP di Don’t Nod Entertainment, conclude, almeno per il momento, le vicende iniziate qualche mese fa con la prima parte del titolo.
Avendo già recensito la prima parte del gioco qualche settimana fa (potete leggere la Recensione in corso qui), ma avendo lasciato in sospeso la votazione finale, questa recensione non solo integrerà con eventuali considerazioni emerse giocando il Tape 1, ma le andrà ad espandere e concludere alla luce del nuovo materiale a disposizione.
Questa recensione NON conterrà spoiler sulla trama del gioco.
Dove eravamo rimasti? Lost Records: Bloom & Rage
Questo episodio si apre, previo riassuntone veloce degli eventi del primo episodio, esattamente dove eravamo rimasti. Ai giorni nostri, le nostre protagoniste, sono ancora sedute al pub dopo aver ricordato un evento fondamentale del loro passato e, visibilmente scosse, si forzano ulteriormente a ricordare altri dettagli sui paranormali eventi dell’estate del 1995.

I Personaggi
Se nella prima parte della recensione eravamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla cura riposta nel caratterizzare il quartetto di protagoniste, in questa seconda parte lo stesso lodevole lavoro è stato esteso anche ai personaggi secondari.

Infatti, mentre i personaggi di Swann, Nora, Autumn e Kat ricevono ulteriori dettagli alle loro caratterizzazioni ed il loro rapporto viene ulteriormente esplorato, l’accento viene questa volta posto anche su Corey, Dylan ed inaspettatamente a Gus e Pam, gli adorabili personaggi secondari incontrati nel bar The Blue Spruce. Unica nota dolente da segnalare è forse la gestione del personaggio di Corey, ma su questo torneremo dopo.
Tecnicamente…
Come detto, nella recensione del Tape 1, il comparto tecnico non è mai stato il cavallo di battaglia delle produzioni Don’t Nod, ma comunque il primo episodio portava a casa il compito con dignità, al netto di qualche problemino nel caricamento delle texture. In questo secondo episodio, invece, sembra essere stato fatto un piccolo passo indietro da questo punto di vista. Il sopracitato problema delle texture rimane, seppur in maniera molto meno presente rispetto a prima, ma a far capolino è invece un sinistro ed inquietante fenomeno di

“spawn dei modelli 3D” che avviene in alcune sezioni del gioco. Inizialmente, giocando, pensavamo che la rapida apparizione di una figura in lontananza fosse un evento paranormale voluto, un dettaglio inquietante messo per spaventare il giocatore ma, proseguendo con la storia queste apparizioni sono continuate palesando la loro natura di glitch e non di elemento di gioco. Nulla di terribile e capace di rovinare l’esperienza di gioco, ma come sempre in fase di recensione vanno segnalate anche questi episodi.
Il ritmo ed i toni
In netto contrasto con i toni del primo episodio, caratterizzati dalla leggerezza e la spensieratezza dell’adolescenza, qui tutta la narrativa subisce una brusca virata verso un mood più oscuro e tetro. Infatti, quasi come se ci trovassimo ad ascoltare un album musicale (dove spesso le prime tracce sono incalzanti e potenti), il Tape 2 funge da vera e propria conclusione ed outro del nostro viaggio in Lost Records, una conclusione appunto più cupa e dai toni quasi dark.

Anche il ritmo della narrazione rispecchia questo (probabilmente) voluto parallelismo tra il titolo ed un album musicale, risultando più veloce e forse un po’ più sbrigativa del dovuto. In generale il ritmo più incalzante del Tape 2 funziona, anche se a risentirne maggiormente è stato il personaggio di Corey (il bullo) che nel giro di di letteralmente poche ore di gameplay ha subito un declino morale veramente repentino e poco approfondito.
La colonna sonora
Nella prima parte della recensione non avevamo accennato a questo aspetto del titolo, ma è doveroso menzionare la colonna sonora tra i punti di forza della produzione. Essa, infatti, nella sua semplicità quasi indie (sia per quanto riguarda i brani strumentali che quelli cantati) è sempre d’impatto e riesce a scandire e valorizzare il momento.
Forse un cambio di rotta per il futuro
Lost Records: Bloom & Rage, a differenza delle precedenti produzioni Don’t Nod, si presta molto a ricevere dei sequel diretti. Oltre la già nota intenzione della software house di creare un intero universo narrativo incentrato sulla loro nuova IP, il finale del gioco è assolutamente aperto e necessita tassativamente di un seguito.

Molti sono infatti i misteri e gli interrogativi lasciati aperti con questo titolo e non elaborare oltre quanto appena introdotto in questo titolo sarebbe un vero peccato.
PRO | CONTRO |
L'intrigo è decisamente interessante. L'ambientazione è ben realizzata e sprizza anni '90 da tutti i pori. L'alternanza tra toni spensierati del Tape 1 e quelli dark del Tape 2 funziona. Colonna sonora azzeccata che contribuisce all'immersività. | Qualche incertezza nel comparto tecnico. Don't Nod sembra ormai essere entrata nella propria comfort zone, nel bene e nel male. Il ritmo più spedito del Tape 2 penalizza alcuni personaggi. |
Lost Records: Bloom & Rage segna l’inizio di un nuovo capitolo per Don’t Nod, ormai non più vincolata alla saga di Life is Strange che comunque ha segnato profondamente lo studio, nel bene e nel male. Il titolo, benché sempre molto affine alle scelte stilistiche che hanno reso Don’t Nod celebre, riesce comunque ad emergere e a crearsi un’identità tutta sua a suon personaggi scritti in maniera molto credibile e ad un’ambientazione veramente curata nei minimi dettagli, anche se non senza qualche incertezza tecnica. La cura per la caratterizzazione dei personaggi, i toni prima leggeri e spensierati del Tape 1 e poi cupi e gravi del Tape 2, forti anche di una colonna sonora azzeccata, riescono a creare un’esperienza ludica di tutto rispetto. La strada da percorrere è ancora ricca di misteri da esplorare, ma se queste sono le premesse non vediamo l’ora di scoprire come proseguiranno le vicende di Swann e delle sue amiche. |
Voto Finale: 7.8
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