A quasi 9 anni dall'uscita del suo predecessore arriva oggi Tekken 8, ultima fatica di Bandai Namco e del producer Katsuhiro Harada. Ve ne parliamo nella nostra recensione!
Se dovessimo pensare ad un genere videoludico senza tempo, intramontabile e che tutti, almeno una volta hanno giocato sicuramente il pensiero andrebbe al picchiaduro. Chi magari a casa di un amico, chi su qualche vecchio cabinato o chi più assiduamente, praticamente ogni videogiocatore ha messo mano ad un picchiaduro nel corso della sua vita. Ed è in questo genere intramontabile che si sono sempre erti campioni delle rispettive categorie (2D e 3D): Street Fighter e Tekken.
Mentre Street Fighter ha avuto modo di brillare nel 2023 con Street Fighter 6 giunge oggi a noi l’indiscusso Re dei picchiaduro in 3D; Tekken 8.
Story Mode: Fists Meets Fate
Normalmente farebbe quasi sorridere soffermarsi sulla modalità “Storia” in un picchiaduro, d'altronde, per citare Kung-Fu Panda: “Basta parlare, combattiamo!” ma in questo caso sembra più che lecito farlo.
La saga di Tekken, per gli standard del genere, ha sempre avuto una modalità storia ben delineata (per quanto semplice, chiariamo). Le vicende della famiglia Mishima continuano anche in questo capitolo dopo che, alla fine di Tekken 7, Kazuya Mishima è riuscito finalmente a sconfiggere l’odiato padre Heihachi Mishima, diventando di fatto non solo il “più forte del mondo” ma anche il capo della Mishima Zaibatsu e di tutta la sua potenza militare ed economica a livello globale.
Tekken 8 parte proprio da qui; un Kazuya ormai consumato dalla sete di potere decide di indire l’ottavo King of the Iron Fist Tournament per determinare chi saranno gli umani (e le nazioni) degne di vivere sul pianeta Terra al suo fianco. A chi fallirà spetterà l'annichilimento totale insieme alla propria nazione d'appartenenza. I governi mondiali, nel timore di una reazione da parte di Kazuya nel caso d'intromissione, decidono di rimanere inermi mentre questa situazione prende piede.
In questo contesto mondiale si andranno a formare due schieramenti tra i personaggi del gioco; quelli che appoggiano la visione di Kazuya e quelli che invece hanno deciso di opporsi ad essa, capeggiata da Jin Kazama.
La modalità storia parte quindi da un incipit piuttosto semplice ma che, soprattutto grazie ad una direzione decisamente spettacolare e sopra le righe, riesce ad intrattenere e divertire. Scordatevi dunque dei timidi scontri su dei ring in mezzo alla strada; in Tekken 8 la parola d'ordine è "esageratamente spettacolare". Anche il fan service e le gag autoreferenziali non mancano, cosa che farà piacere ai fan storici della saga.
Contenuti single-player: ce n’è per tutti
Senza girarci intorno l’offerta single-player di Tekken 8 è semplicemente enorme. Oltre alla già citata Story Mode, troviamo infatti diverse modalità tutte realizzate con criterio, a partire dalle immancabili storie dei singoli personaggi. Ognuna di queste mini-avventure permette infatti di giocare nei panni di uno dei 32 personaggi del roster e di conquistare il titolo di King of the Iron Fist (con annesso e immancabile filmato finale divertente). Oltre questo troviamo la modalità “Arcade”, un simpatico espediente che permette ai giocatori di allenarsi con i personaggi camuffando il tutto con una versione chibi di una sala giochi anni 90/Tekken Tour (il torneo ufficiale di Tekken nel mondo reale). Torna inoltre il Tekken Ball, modalità in cui dovremmo sconfiggere i nostri avversari a suon di pallonate in faccia.
Fa infine il suo ingresso la Ghost Mode, modalità che sfrutta in maniera decisamente eccezionale l’Intelligenza Artificiale per permetterci di misurarci con noi stessi per affinare le nostre capacità. C’è da dire che questa modalità risulta veramente sorprendente in quanto l’AI che andremmo ad istruire nel corso delle battaglie non solo impara e replica progressivamente il nostro pattern di gioco (o quello degli altri giocatori presenti nella lobby) ma riesce a adattarsi attivamente ad esso per offrirci un grado di sfida sempre soddisfacente. In questa modalità è anche possibile accedere ai replay dei match per studiare eventuali errori, contromisure e nuove strategie. Il gioco, volendo, verrà inoltre in nostro soccorso dandoci dritte utili sul come eseguire mosse o sul miglior approccio possibile durante le battaglie.
Modalità Online: da perfezionare
Bandai Namco ha deciso di riscrivere completamente il netcode del gioco, e questo purtroppo porta con sé sia dei benefici che delle pecche. Se da un lato abbiamo dei tempi di caricamento tra un match e l’altro praticamente nulli dall'altro abbiamo una gestione di lag ed input-lag non sempre brillante ed azzeccata. Infatti, seppur il gioco ci metta a disposizione ben tre impostazioni diverse per la gestione "tecnica" degli scontri online, una che favorisce la fluidità di gioco, una che favorisce la risposta dei comandi ed una “standard”, una via di mezzo, tali impostazioni non sempre riescono a stare al passo con la frenesia degli scontri tra giocatori.
Sicuramente questo sforzo da parte del Tekken Team è sicuramente lodevole ed apprezzabile, ma allo stato attuale è un’operazione riuscita solo in parte che sicuramente verrà migliorata nel corso del tempo. Infatti non è troppo raro incappare in episodi di input-lag o di cali di frame-rate.
Visivamente parlando: l’Unreal Engine 5 mostra i muscoli
Uno degli aspetti sicuramente più di alta fattura del titolo è il suo comparto visivo. I modelli dei personaggi sono meravigliosi, le loro espressioni facciali sono curate nel minimo dettaglio ed i loro movimenti sono sempre credibili e naturali. A livello di effettistica e di illuminazione il gioco non ha nulla da invidiare a produzioni più “cinematografiche” e di altro genere. E' infatti innegabile che alcune scelte di gameplay rendano cinematografici e di grande effetto qualsiasi scontro affrontato.
Il sonoro: a tutto volume!
Un aspetto che è sempre stato curato nella saga di Tekken è sicuramente il suo sonoro, e Tekken 8 non fa eccezione. La colonna sonora del gioco è composta non solo da nuovi brani sempre azzeccati e “gasanti” durante le battaglie ma anche da molte tracce ripescate dai precedenti capitoli, qui sapientemente svecchiate ed allineate con lo stile più “Dubstep” del titolo.
I doppiatori hanno svolto inoltre un ottimo lavoro soprattutto considerando che ogni lottatore parla nella sua lingua nativa.
Il Gameplay: premere i tasti a casaccio diventa uno stile
La ciccia di un picchiaduro è comunque il suo gameplay, e Tekken 8 non si risparmia neanche da questo punto di vista andando ad aggiungere al suo già solidissimo gameplay diverse novità. Troviamo infatti adesso una barra Heat che ci permetterà di sferrare devastanti colpi speciali (Colpi Heat) ai nostri avversari e delle vere e proprie Mosse Finali da attivare quando la nostra barra vita sarà quasi esaurita. I Colpi Heat sbloccano una miriade di nuove strategie di battaglia in quanto possono essere inseriti durante le combo, andando di fatto a spezzarle con un attacco “extra” per poi permetterci di riprendere il nostro assalto in tutta tranquillità (si fa per dirsi).
Per i meno avvezzi ad imparare lunghissime liste di combo per ogni personaggio viene introdotto lo “Stile Speciale”, che ci permette di accedere in maniera molto semplificata a mosse e combo avanzate. C’è da sottolineare che tale preset di tasti è puramente opzionale e sarà possibile accendere e spegnere questa modalità in qualsiasi momento dello scontro.
Escluse queste aggiunte c'è da segnalare il fatto che praticamente tutti i personaggi hanno subito dei cambiamenti alle proprie liste mosse che sono state snellite ed alleggerite rispetto ai capitoli passati.
Verdetto Finale
PRO | CONTRO |
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Tekken 8 è Tekken allo stato puro; una storia avvincente, un gameplay appagante come non mai ampliato da delle novità vincenti ed un roster di tutto rispetto fatto di personaggi iconici e new entry sono sorretti da un comparto tecnico di prim’ordine. Al netto di qualche incertezza dal punto di vista online e di una lieve semplificazione delle liste combo il gioco è solido in tutto quello che propone ed è palese lo sforzo del Tekken Team nel riportare il gioco ad una sua forma più primordiale e genuina, basti pensare a tutti i contenuti single-player da affrontare seduti comodamente sul divano di casa come ai bei vecchi tempi, magari riuniti con gli amici per misurarsi in un torneo alla vecchia maniera. In definitiva il Re è tornato! |
Voto Finale: 9
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