The Day Before: vi raccontiamo tutto l'orrore dietro la vicenda disastro
- Adriano Ventrone
- 12 dic 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Dopo una permanenza di appena 4 giorni su Steam sembra proprio che The Day Before non sia riuscito a sopravvivere alla monumentale pioggia di critiche negative, richieste di rimborsi ed accuse mosse dalla comunità videoludica, ma vediamo un po’ più nel dettaglio i passaggi che hanno portato a questo triste epilogo.
L'annuncio
Tutto ebbe inizio nel 2021 quando lo sviluppatore FNTASTIC, già “celebre” per altri titoli minori lanciati nel passato ed abbandonati poco dopo, mostrò per la prima volta al mondo il primissimo trailer di The Day Before. Dal video e dalle parole dello sviluppatore il titolo prometteva non solo di rivoluzionare lo scenario degli MMO Survival grazie ad una grafica di tutto rispetto e a delle meccaniche survival estremamente avanzate ma prometteva anche che non si sarebbe fatto attendere troppo, fissando di fatto la data di uscita ad un non ben specificato mese del 2022.
C’è da dire che, col senno di poi, già all’epoca alcuni aspetti di quanto mostrato sembravano un po’ “sospetti”, ad iniziare proprio dal logo del titolo che risultava sospettosamente simile a quello di un altro celebre gioco, ovvero The Last of Us. Tralasciando questo “piccolissimo” tarlo il gioco prometteva veramente bene.

Un 2022 scricchiolante
Purtroppo col 2022 arrivarono i primi campanelli d’allarme.
Come detto poco fa, il gioco era previsto per il corso del 2022 ma a pochi mesi dalla data di lancio fissata il team di FNTASTIC annuncia un rinvio di diversi mesi per effettuare una migrazione del gioco da Unreal Engine 4 al nuovo e fiammante Unreal Engine 5, così da rendere l’esperienza di gioco ancora più profonda. Una buona notizia, vero? Ed invece, ancora, a poche settimane dalla nuova data di lancio FNTASTIC annuncia un ulteriore slittamento a data da destinarsi a causa di una mancata registrazione del nome “The Day Before” presso l’ufficio brevetti. In soldoni, FNASTIC affermava che qualcuno avesse registrato il titolo del loro gioco prima di loro.
Qui le cose iniziarono ad essere abbastanza losche visto che sembra assurdo che uno sviluppatore con in mano un progetto tanto ambizioso ed annunciato in pompa magna non si fosse premurato di registrare il nome della propria opera.
Quindi, con un 2022 non particolarmente felice alle spalle la data del gioco viene fissata per il 1° marzo 2023.

Un 2023 senza ritorno
A gennaio 2023 Steam decide di chiudere la pagina ufficiale del gioco attribuendo la decisione a delle problematiche sulla registrazione del nome del titolo.
A febbraio 2023, un po’ in sordina, il gioco viene ulteriormente rimandato a Novembre 2023 giustificando la scelta con un classico “il gioco ha bisogno di ulteriore rifinitura”. Poco dopo YouTube decide di rimuovere i video del gioco a causa di ulteriori problemi con la registrazione del nome. Nel frattempo, FNTASTIC e Mytona (publisher del gioco) decidono di registrare il gioco con un nuovo nome: Dayworld.

È ormai chiaro che qualcosa non torni. Chi aspetta il gioco, le testate giornalistiche ed altri addetti ai lavori sospettano lo “scam”. Addirittura qualcuno inizia a pensare che il titolo in realtà non sia mai esistito e che quanto mostrato fino a quel momento fosse solo un grosso tentativo di truffa.
C’è da dire che, al netto di queste accuse, nessuna campagna di raccolta fondi o altro è mai stato aperta da FNTASTIC per “spillare soldi” ai poveri videogiocatori fiduciosi.
Nel frattempo FNTASTIC annuncia che per aumentare la sua forza lavoro ha “assunto” degli sviluppatori non solo freelance (pratica comune) ma addirittura dei volontari, cosa ben più singolare nell’ambito videoludico, soprattutto quando prometti di lanciare (a breve) un gioco che dovrebbe rivoluzionare un genere.
Arriviamo a Novembre 2023 e, con poca sorpresa, il gioco viene ulteriormente rimandato al 7 Dicembre 2023. Questa volta viene annunciato che il gioco sarebbe stato inizialmente rilasciato in Early Access solamente su Steam per poi approdare in futuro anche su console di nuova generazione.
Cadono le maschere
Il 7 Dicembre finalmente arriva, carico di hype per questo tanto atteso titolo che si rivela essere, senza troppi giri di parole, una fregatura totale.
Il gioco non somiglia minimamente a quanto mostrato nel 2021 sia sotto il punto di vista grafico che tecnico.
Quello a far storcere veramente tanto il naso è l’assenza quasi totale delle meccaniche di gioco mostrate nel corso dei 2 anni precedenti. La componente MMO è semplicemente assente, tanto da costringere il team di sviluppo a cancellare questa dicitura da tutto il materiale presente online. La personalizzazione del personaggio è appena abbozzata, il gun-play è terrificante, tra mira imprecisa e colpi che entrano con diversi secondi di ritardo. L’AI dei nemici non è pervenuta, così come le orde di zombie mostrati nei trailer e nei video gameplay. Chi ha giocato il titolo si è ritenuto spesso fortunato ad incontrare 2 zombie nella stessa sessione di gioco. Quando si interagisce con gli altri giocatori la situazione non migliora, tra problemi di lag, animazioni assenti e glitch dei più disparati tipi.

The Day After il lancio
Il giorno dopo il lancio del gioco, quindi l’8 Dicembre, emerge la notizia che in realtà tutto il gioco, dall’ambientazione alle meccaniche non sia altro che un’accozzaglia di asset presenti sullo store di Unreal Engine acquistabili per poche centinaia di dollari (300 per la mappa, 65 per le meccaniche di gioco). Non fraintendete, utilizzare asset preconfezionati va benissimo ed è una pratica comune, ma a patto che questi asset vengano utilizzati come base su cui costruire un gioco vero e non che vengano semplicemente assemblati insieme per poi essere venduti.

La situazione del gioco sembra dunque veramente critica, con circa 20.000 recensioni negative accumulate su Steam ed una percentuale di utenti richiedenti rimborso vicina al 45%.
A questo punto, la mattina dell’11 Dicembre, FNTASTIC interviene annunciando che a breve sarebbero state rilasciate delle patch per “migliorare il gioco sotto tutti gli aspetti”.
La sera stessa, invece, arriva un fulmine a ciel sereno; FNTASTIC annuncia la chiusura dello studio, cessando il supporto al suo gioco dopo appena 4 giorni. Tramite una lettera ringrazia i fan del supporto, sottolinea ancora una volta quanto loro si siano impegnati nella realizzazione di questo gioco e, dandosi una simbolica pacca sulla spalla, ricorda a tutti di non aver mai truffato nessuno con raccolte fondi o altro.

Vi riportiamo nel seguito una traduzione:
Oggi annunciamo la chiusura dello studio Fntastic. Sfortunatamente, The Day Before si è rivelato un fallimento finanziario, e non siamo in possesso dei fondi per continuare. Tutti gli introiti sono utilizzati per pagare i debiti ai nostri partner. Abbiamo investito tutti i nostri sforzi, le risorse e ore di lavoro nello sviluppo di The Day Before, che era il nostro primo grande gioco. Volevamo davvero pubblicare nuove patch per rivelare il vero potenziale del gioco ma, sfortunatamente, non abbiamo i fondi per continuare a lavorare. È importante far notare che non abbiamo raccolto alcun denaro presso il pubblico durante lo sviluppo di The Day Before; non ci sono state campagne di crowfunding o pre-order. Abbiamo lavorato senza sosta per cinque anni, mettendoci il nostro sangue, sudore e lacrime. Al momento il futuro di The Day Before e Propnight è ignoto, ma i server resteranno operativi. Ci scusiamo se non abbiamo soddisfatto le vostre aspettative. Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere, ma sfortunatamente non abbiamo valutato con precisione le nostre capacità. Creare un gioco è una vera sfida. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sopportato in questi anni difficili. È stata un'avventura fantastica negli ultimi otto anni. |
Ed ora?
A poche ore da questo annuncio Steam ha deciso non solo di venire incontro alle persone, lasciatemelo dire, palesemente truffate concedendo rimborsi totali anche a coloro che hanno usufruito del titolo per più delle 2 ore previste dalle politiche di rimborso della piattaforma ma ha deciso al contempo di rendere il titolo non acquistabile. Al momento non sappiamo per quanto i server del gioco rimarranno attivi, ma qualcosa ci dice che anche loro non avranno vita lunga.
E FNTASTIC?
Nelle ultime ore è emerso che FNTASTIC abbia cambiato nome in Eight Points, cercando di staccarsi dalla pesante nomea che il loro precedente nome porta e cercando di salvare il salvabile, ovvero il suo altro titolo presente su Steam chiamato The Wild Eights.
Un disastro preannunciato?
Beh, diciamo che i campanelli d’allarme c’erano tutti, ma nessuno forse si sarebbe mai aspettato una cosa di tale portata, forse neanche FNTASTIC. Paradossalmente se avessero aperto una campagna di raccolta fondi per poi sparire col malloppo il tutto si sarebbe risolto con ben poca risonanza mediatica, forse. E voi cosa ne pensate?
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