Trailer di Leggende Pokémon Z-A: una pessima cartolina da Luminopoli
- Adriano Ventrone
- 7 mar
- Tempo di lettura: 5 min
Durante il Pokémon Presents, tra i vari annunci legati ai famosi mostriciattoli tascabili si è finalmente mostrato Pokémon Leggende Z-A, attirando a sé una pioggia senza fine di critiche per il suo comparto tecnico non proprio emozionante.
Dopo le feroci critiche dei fan nei confronti di Pokémon Scarlatto e Violetto, le aspettative per il nuovo capitolo della saga dei Pokémon erano (inspiegabilmente) decisamente alte, dove tutti speravano che Leggende Pokémon Z-A sarebbe stato un’evoluzione del già buon titolo Leggende Pokémon Arceus ma… qualcosa è andato decisamente storto.
Il primo vero trailer Leggende Pokémon Z-A
Se è vero che un primo trailer di un titolo ha la funzione un po’ da “biglietto da visita” per un prodotto, non possiamo dire che il biglietto da visita di Leggende Z-A sia entusiasmante.
Dai primi secondi del trailer veniamo infatti catapultati nella imponente città di Luminopoli, metropoli situata nella regione di Kalos (Pokémon X e Y) che purtroppo, almeno al primo sguardo, ha ben poco di affascinante. La città, infatti, non è esattamente la versione incontrata nei giochi usciti nel 2013, quanto più una sua versione “work in progress” dove l’obiettivo finale è di creare un ambiente ideale sia per umani che per Pokémon. Durante il trailer ci vengono mostrate diverse aree, personaggi nuovi e vecchi, i Pokémon e qualche segmento di esplorazione della città, ed è qui che iniziano i dolori.

Luminopoli ed i tanti compromessi
Quel che salta subito all’occhio è purtroppo la città in cui è ambientato il titolo, Luminopoli. Benché nel trailer e nel materiale promozionale la città venga descritta come vibrante e viva, già al primo sguardo la percezione è esattamente l’opposto; Una città fatta di grossi palazzi pieni di finestre (quasi tutte uguali tra di loro, tra l’altro), qualche aiuola verde, qualche fontana ed elementi messi un po’ a casaccio, come vetrine e sedie dei bar, qualche macchina e poco più. Anche i vari NPC visti sembrano parecchio statici e quasi di sfondo.
I compromessi annunciati nel titolo di questo paragrafo sono purtroppo ben evidenti.

Per salire sul tetto di un edificio, per esempio, dovremmo avvicinarci a della sorta di pedane luminose che ci teletrasporteranno in cima all’edificio. Questo è un chiaro compromesso tecnico, un (poco) furbo escamotage per non solo lesinare sulle animazioni, ma soprattutto per limitare la necessità di entrare fisicamente negli edifici.
Che senso ha avere una città enorme piena di edifici se alla fine quelli esplorabili saranno quel paio di edifici d’interesse per la trama? Chiariamo, nessuno si aspettava che l’esplorazione fosse così profonda da permetterci di entrare in ogni singolo edificio della città, ma farci teletrasportare direttamente in cima ai tetti dei palazzi per evitare di farci entrare all’interno sembra veramente troppo.
Modelli e Texture
Un’altra nota molto dolente mostrata nel trailer è la generale qualità di modelli 3D e texture. Se lato modelli 3D (soprattutto degli NPC) il lavoro svolto da Game Freak è passabile, lo stesso non si può dire dei modelli 3D dei Pokémon. Sono, banalmente, gli stessi visti prima in Leggende Arceus e poi in Scarlatto e Violetto, con tutti i pro ed i contro che ne conseguono. I modelli, infatti, non sembrano essere stati svecchiati nemmeno un po’ e con l’illuminazione del gioco ed in generale l’ambiente di gioco risultano piatti come non mai.
Ma tutto questo passa sicuramente in secondo piano appena si posa lo sguardo su altri elementi del mondo di gioco. Tralasciando alcune insegne vagamente sgranate e “pixelose”, la cosa veramente vergognosa sono balconi e finestre. Non ci sono parole per descrivere questo, quindi è meglio lasciarvi un’immagine:

Qualcosa di positivo c’è
Dal trailer, comunque, qualcosa di positivo è emerso; non solo tornano le amate Megaevoluzioni, ma il sistema di combattimento è stato reso più dinamico rispetto ai titoli passati della saga.

Adesso infatti sarà possibile riposizionare il nostro allenatore ed il nostro Pokémon durante la battaglia, permettendoci di schivare gli attacchi dell’avversario. Insomma, una via di mezzo tra quanto visto in Leggende Arceus ed il combat-system della serie tradizionale.
Quel che dispiace
Dispiace soprattutto che, dopo tutte le critiche ricevute con Scarlatto e Violetto per quanto riguarda il comparto tecnico dei titoli, Game Freak e Nintendo abbiano semplicemente deciso di fare orecchie da mercanti e proseguire per la loro strada, ben consci che se dei prodotti criticati come Scarlatto e Violetto siano riusciti comunque a piazzare complessivamente quasi 27 milioni di copie vendute un titolo della stessa qualità riuscirà a fare numeri simili. Questo è un peccato, visto che dimostra ancora una volta come Game Freak e Nintendo col brand Pokémon si siano definitivamente adagiati sugli allori e ci fa capire come per Nintendo ormai i giochi Pokémon siano solo un contorno rispetto ad un brand che ormai vive di carte collezionabili, gadget e prodotti collaterali.
Insomma, i giochi Pokémon ormai servono solo ad introdurre qualche nuovo mostriciattolo così da poter vendere a vagonate tutti gli altri prodotti annessi, e questo non dovrebbe nemmeno sorprenderci più di tanto. È infatti noto che, nei dati di vendita divulgati ogni anno da The Pokémon Company, i videogiochi compongano un risicatissimo 10% delle vendite totali dei prodotti del brand.
Ad aggravare forse ancora di più la situazione è il fatto che nei trailer il gioco porti la dicitura "Per console Nintendo", lasciando presagire che tale titolo riceverà anche una versione Switch 2, e se la base è questa, le sicuramente più generose performance della prossima console Nintendo difficilmente potranno mettere una pezza a quelli che sono degli evidenti difetti di sviluppo non legati alla potenza bruta della console di riferimento.
Da un punto di vista da videogiocatori spiace invece che Nintendo, sempre molto attenta al quality check dei titoli usciti sulle sue console, si sia in qualche modo arresa a questa situazione, ma a quanto pare gli introiti che il brand riesce a generare possono benissimo far chiudere un occhio sulla qualità alla Grande N.
Conclusioni
Chiaramente è ancora presto per decretare o meno la qualità complessiva di Pokémon Leggende Z-A, ma almeno da quel che si potuto vedere nel trailer di presentazione, le premesse non sono entusiasmanti. Come detto, se il trailer è il bigliettino da visita di un prodotto, questo bigliettino da visita sembra uno di quelli che vengono lasciati in un portafogli per almeno dieci anni.
E voi? Aspettate il nuovo titolo dei Pokémon? Fatecelo sapere!
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